CHE TRISTEZZA I NUOVI DECRETI CONTRO LE AUTO STORICHE

Riceviamo da un appassionato piemontese e volentieri pubblichiamo.

Ho voluto chiudere l’anno guidando la mia MGB (nella foto). Il 31 dicembre, grazie alla bella giornata di sole, ho approfittato per fare un giro per mio piacere e per tenere in efficienza gli organi meccanici dell’auto.

Mentre guidavo su strade poco frequentate ho avuto modo di riflettere.

Con una legislazione così severa e fiscalmente penalizzante la mia auto avrebbe superato il primo invecchiamento e sarebbe arrivata fino a me?

Sarebbe stata rottamata quando ancora considerata di mediocre interesse?

Sarebbe finita all’estero depauperando così il nostro paese di parte del suo patrimonio culturale?

Per fortuna essendo del 1966 non ho, per il momento, più nulla da temere e la guido con passione durante gli eventi a cui partecipo.

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Pinuccio guida la sua MGB anche con condizioni di tempo inclemente.

Sono anche vice presidente di un Club di Auto d’epoca piemontese che raccoglie circa 600 soci che grazie a questo sodalizio possono incontrarsi, vivere insieme la loro passione e mostrare ai più giovani le loro auto storiche.

Questa è cultura per tutti perché tali manifestazioni ci portano a scoprire il nostro bel territorio guidando su strade poco frequentate, visitando piccoli centri abitati sconosciuti ai più e non per questo meno ricchi di cose interessanti da vedere.

Al Club siamo in attesa di vedere in questi primi giorni del 2015 il rinnovo delle tessere e, viste le prime avvisaglie, ci aspettiamo di perdere una buona parte dei soci. Ciò ridurrà considerevolmente le risorse disponibili per la organizzazione delle nostre attività che si svolgono solo grazie al lavoro del Direttivo e di alcuni Soci volonterosi e con l’aiuto ahinoi (vista la crisi) di pochi sponsor.

Ci sono auto che oggi sono comprese nella fascia dai 20 ai 30 anni di età (quella penalizzata) che meritano di essere conservate perché domani saranno sicuramente di rilevante interesse storico. Molte di queste, vista la loro potenza fiscale, rischiano di non potere essere mantenute in vita per l’esosità delle imposte.

Non dimentichiamoci che chi si prende cura di un auto d’epoca mantiene anche in vita una serie artigiani, di officine specializzate e ricambisti.

Mi auguro che qualcuno rifletta sulla situazione perché ho anche letto che l’ACI si sta proponendo quale Ente certificatore per le auto storiche; sarebbe veramente un bello scherzo! In questo caso, cioè penalizzando i Club sul territorio, mi domando se e come i dipendenti dell’ACI organizzeranno i vari raduni del fine settimana.

Torno, cercando un po’ di serenità, alla mia auto che oggi ha quasi 50 anni e mi regala molte emozioni e può fare bella mostra di sé nei vari raduni.

Felice Anno a Tutti

Pinuccio, un appassionato irriducibile.

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