ESSEN, BILANCIO A RIFLETTORI SPENTI

Alex BottaAlessandro Botta

Come sempre la riconferma al vertice delle fiere ‘auto d’epoca giunge per la Techno Classica, un evento irrinunciabile per appassionati e tecnici, una kermesse di ben 5 giorni. Una visita richiede almeno 2 intere giornate, tanta è la quantità, qualità e variazione della mostra.

Chi scrive tradizionalmente entra dal padiglione occupato da BMW, ma dato che ha compiuto 100 anni, me lo sono tenuto per ultimo: ingresso dunque dal padiglione misto: unico capannone non tematico, raggruppa da sempre commercianti, l’aci tedesco (ADAC), assicurazioni per auto d’epoca, lo stand della Gulf abbigliamento, i club Porsche ed i commercianti specializzati per le cavalline di Zuffenhausen. Menzione speciale ad ASI, Alfa, Fiat ed Intermeeeting che partecipano con passione alla fiera, promuovendo le migliori iniziative italiche: Alfa si concentra sulle Youngtimers (75 turbo evo su tutte) e fiat sulla vecchia e nuova 124 sport spider, un riuscito remake.

Attraversare questo padiglione crea 2 sensazioni, la prima che senza una 911 non deve esserci nessuno, sembrano diffuse persino le rarissime 993 GT2, qui presenti in ben 3 esemplari… e che se ACI facesse una visita all’ADAC saremmo tutti felici: ADAC si batte solo a favore degli automobilisti, mai contro.

Uscendo dal padiglione si entra subito nello stand Mercedes, quest’anno giocato su toni scuri, per far risaltare le vetture, su tutte la 500k spezialroadster e la 190 e cabrio (prototipo unico): i Club di marca sono presenti, ma il focus è sull’impatto scenico,  uno show room.

Nella rimanente parte del capannone incontriamo alcuni esperti/commercianti d’auto di gran rilievo, indimenticabili vetture, da Miura, ad F40, le Mercedes restaurate da HK Engineering (a proposito, complimenti per le Hostess, solo loro ed Alfa han portato bellezze femminili…) Oldtimer Praxis espone le sue pubblicazioni, e la DOmaine Selot ci invita a pranzare con ostriche, champagne e Patè: la ristorazione ad Essen passa dal cafè de Paris al porchettaro, solo che qui si tratta di Curruwurst, wurstel rosolati, tagliati e  coperta di salsa curry, una ricetta tradizionale, la cui migliore espressione è quella della mensa interna Volkswagen, presente con un punto vendita in fiera, non potete evitare un assaggio. Mitico anche il toro arrosto, i leberkaese ed i banchi di macedonie e centrifughe, per riprendersi.

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Il grande fascino delle Lamborghini.

Sotto il padiglione appena visitato c’è l’interrato delle meraviglie: una area dedicata a commercianti tematici ed ai privati con le auto più pregiate. Purtroppo ho visto tante auto italiane esportate senza riguardi, nemmeno un tentativo di vendita in Italia e via, a perdere le loro targhe originali, un danno irreparabile.

All’interno di questo piano di meraviglie il primo colpo d’occhio è il pullman GM Futureliner disegnato da Harley Earl, un capolavoro americano, circondato da un parterre di assoluto rilievo, tante classiche italiane, memorabile la 512bb e la Testarossa con 1600km, l’esposizione di 3 Countach, da una 400s ad una anniversario, tutte affiancate per poterne ammirare le differenze.

Ora si risale e via, nel padiglione con attrezzature auto e prodotti per la cura: in Germania si usa fare molto da sé, quindi vi è richiesta ed offerta di ogni tipo di attrezzatura: dalla sabbiatrice al ponte 2 o 4 colonne, ai kit di restauro pelle/plastica, insomma c’è assistenza per tutto, dato che oltre che vendere ti insegnano ad usare, e appena fuori dal pafiglione c’è una galleria che oltre ad ospitare modellini, Club, organizzatori di eventi ed il Glas Club, ha dedicato un quarto dell’area espositiva all’accademia del restauro, una scuola professionale per chi vuole diventare artigiano, ma anche per il rpovato che vuole fare dei corsi di specializzazione: la via di farsi conoscere è avere una serie di postazioni di lavoro dove vengono effettivamente restaurate auto o parti di esse davanti agli occhi dei visitatori, emozionante ed istruttivo.

Tra un padiglione e l’altro ci si ferma a bere (l’acqua costa più della birra…) e si esce a vedere i mercati all’aperto dei privati, centinaia di auto dove un affare esce sempre come alcuni prezzi da illusi incredibili: la Mondial con gli specchi BMW ed i cerchi errati ha fatto sorridere… visto il prezzo da esemplare immacolato.

Il gruppo VAG ha occupato un intero padiglione, dedicando ad ogni marchio uno spazio, Skoda e Seat hanno valorizzato la loro storia, nel caso Seat sempre dimenticando l’era fiat, audi ha esposto 2 prototipi ormai storici, nelle loro linee affusolate tipiche del marchio, ma la perla è stata l’esposizione di Lamborghini PoloStorico: la prima Miura SV appena restaurata in modo filologico, una scocca in lavorazione ed un motore: questi capolavori erano un magnete per tutti gli occhi, dettagli curatissimi ed un design tra i più belli al mondo, lontani dai gundam odierni.

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Storiche per tutti i gusti.

Il piano superiore qui ospita i Club di appassionati, si incontra subito il Club della Golf, che festeggia i 40 anni di GTI, assieme alla casa madre, ovviamente, e poi via in una serie di ambietazioni e temi particolarissimi, dalle auto trasformate in kit di montaggio 1:1, ai club dedicati ai nostalgici della Germania dell’est, i sodalizi per le nostre amate 500 e 600, e lo stand della Creme21, un rally per Youngtimers, bandite auto ante 1968, forse la più bella manifestazione tedesca in assoluto, sul tema specifico la prima al mondo. Il loro party serale poi è mitico, una notte di follia nello stand.

Scendendo si incontrano alcuni padiglioni dedicati a ricambi, attezzature, automobilia: internet in Germania ha cambiato molto cosa esporre e cosa cercare, ci sono ancor ale bancarelle, ma meno per i ricambi: anche gli specialisti portano poco con sé, tanti poi si spedisce cosa viene richiesto. Sempre in ascesa il settore autoradio, come pure a moderna tecnoclogia applicata alle vecchiette, soprattutto per gli impianti elettrici.

Il cuore della fiera è il tradizionale palazzo liberty dell’organizzatore SIHA, una struttura di grande impatto scenico che fa da perimetro espositivo alla mostra tematica, diversa ogni anno: questa edizione ha celebrato le auto di maggior pregio che han corso la mille miglia del 1955: Ferrari 750 Monza, Mercedes 300 slr, Porsche 550 tra tutte.

Il ricordo che si porta a casa è sempre grande, c’è così tanto e di rilievo che pare tutto accessibile e si rimpiange sempre di aver avuto poco tempo per l’una o l’atra vettura, un evento grandioso, che sa mantenere le radici della passione per le vetture d’anteguerra ed a valutare doverosamente le Youngtimers, dalla Opel Kadett da poche migliaia di Euro alla Swb Ferrari da 7 milioni, dal restauratore di altissimo livello al hobbysta, tutti hanno dignità ed accoglienza, in un ambiente caldo ed umano, non l’idea tipica del tedesco che possiamo avere.

Arrivederci al 2016!

http://www.siha.de/tce_uk.php

 

 

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